**Azioni memorabili**, Ve le ricordate?

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Acamar
view post Posted on 6/8/2008, 00:52




Ricreo un vecchio post che stava anche nell' altro forum :wub:

:shifty:

Ora mi sa che comincio riprendendo un' azione bellissima di Jeremy che mi ritrovo salvata su di un sms...

Meravigliosa :shifty:

Jeremy [Luna Calante - Spirito di Mercurio] Udito che capta, ancor prima della Vista. Olfatto che Precede, ancor prima della Mente. Non realizza Immediatamente, solo Quella Singola Parola, quel Profumo. Labbra si Schiudono, Lentamente, Avaro di quel Sapore che è Delizia e Possessione, che è Fresco ma allo Stesso Tempo Talmente Denso da Impedir Respiro, che è Vibrazione Immota e Tempesta Silenziosa. Attimi. Per trovar giusto rifugio in quei occhi vitrei. Per cercare una via adatta che conduca a morte lenta, convulsa, desiderata. Per mano ignota. Svanire davanti agli occhi di ciò che ormai gli è rimasto sarebbe dolcemente perfetto. Unico come momento. Socchiudere gli occhi – e li socchiude – perdere il respiro – e lo blocca in gola per non farlo avanzare – godersi il giramento eterno del mondo – e la sente, come vertigine, la terra, che gira intorno alla sua vista – e una stretta gli incatena fortemente lo stomaco. Torna a fissarlo avendo colto, nel delirio ogni sua parola si. Lo guarda, diverso, non voluto. [Di vivere ancora. Moltissima] lo dice piano muovendo appena le labbra bagnate, annuisce perché solo non vuole starci ma la pioggia non gli dispiace. Nell’alzarsi si sorregge alla ringhiera, certo di cadere se solo la mano trovasse appoggio. Respira attimi a cercare un certo equilibrio generale, per poter produrre pass bagnati, passi che seguono, che seguono Sho brutto, Sho falso. [vengo] c’è tono di pianto, pianto finito nel tono, mentre lo segue, verso una casa che non gli appartiene, verso mura vuote da riempire con Sho, quello vero però.
 
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• Tersycore )
view post Posted on 7/8/2008, 17:54




Non so sono memorabili... però a me piacciono è.è

[le azioni di ryo sono riportate 1) perchè fanno capire che dice ana e 2) perchè fa troppo ridere l'immagine di ryo che viene trascinato da ana che cammina tranquillo XD]


Ananke Riflettendo, con il sale in zucca che insaporisce ogni pensiero lucido, si potrebbe facilmente giungere ad una grossa verità. Egli e le dimore fisse: una retta e una circonferenza che di rado si tangono. Sempre randagio, sempre sperduto, sempre in viaggio, che questo viaggio sia verso la trincea o la libertà, di poco arricchisce la sostanza dei fatti. E’ un girovago, un eremita che oltrepassa le città per il gusto di insinuarsi nei suoi costumi ed uscirne indenne o quasi. Un nomade che non cerca conforto in quattro mura quando a consolarlo ha il dono del canto e la Sorte benigna. In più, nella Sua esistenza da aedo solitario era comparso lui. Il Suo Signore a ridare un senso preciso al Suo vagare e allo stesso tempo al Suo restare. L’Albero poi aveva fatto il resto. Ormai suo, totalmente assoggettato da una creatura che non muove radici. Il controsenso è sempre all’ordine del giorno. Come Tuke muove i Suoi fili è impenetrabile. Che rilevanza ha nel Suo progetto divino farlo scontrare con un tipo d’uomo di assoluta e folle inutilità come quello è? Cos’è che non Gli dici, o Donna bendata? Il fiato di lei non esce, e mai uscirà. Lei parla attraverso le Sue pedine. Volta il capo come se il cielo avesse aperto uno squarcio di luce proprio dritto su di Lui. [Vivere col demonio…] Ripete quelle tre parole, che spera abbiano il giusto significante. Appoggia entrambi i palmi sulle spalle di Ryoga, prima di pronunciare. [Abebaio, nell’aria c’è il Destino che soffia sui nostri volti e ci chiede di prendere coscienza di Lui. ] Poi osserva il portone dell’abitazione con volto serio ma sicuro. [C’è un futuro che Egli ha organizzato per noi in modo stupefacente. Non ci resta che andare a dargli un benevolo sguardo.] La metafora si soprappone alla realtà mentre si allontana da quello e con passo sicuri sta per raggiunge l’ubicazione.

Ryoga [Emh… si grazie] favella Ryo, Già, perché seppur sia stato così gentile con Ryoga, l’indovino comincia a stargli sotto il ventre. Si ci mette pure l’afa e allora siamo al completo. Manca solo la famosa goccia per far trabocare il vaso, certo se piovesse non sarebbe male ma per com’è elettrizzato Ryo, attirerebbe senz’altro un fulmine. Passa una mano sul petto, su quel ciondolo che seppur nascosto e ben visibile per via della magliettina aderente ed appiccicata al petto, causa sudore. Il frammento del pugnale è nella tasca posteriore del Jeans, non se conosce ancora i poteri e non sa neanche che questo stesso gli ha donato un ulteriore forza. Attimi di sclero che lo portano a smaniare e portar indietro i ciuffi che si posano sulla fronte. [demonio o alieno. Non potrei ugualmente] bobrbotta portando le mani ai fianchi. Poco dopo entrambe le braccia del cartomante si avvicinano alle spalle di Ryo, con uno scatto a destra e a sinistra degli occhi, vede le mani di lui posarsi a distanza eguale non tanto lontane dal collo, “vorra mica strozzarlo?”, lo sguardo si fa perplesso, ascolta le sue parole e dopo circa un minuto di silenzio… [ma devi essere sempre così poetico tu?] domanda ancora perplesso sgusciando via da sotto un braccio di egli, [no, no, no.. sono arrivato prima io] farfuglia agitando le mani, lo acchiappa dalla maglia ma niente smuove l’indovino che con passo leggiadro si trascina anche Ryoga…

Ananke *E’ fatta , Radice Prima, ho finalmente colto il tuo insegnamento.* Viaggiano liberi i pensieri di Arnar, detto Ananke. Insediarsi è il miglior mezzo. Avere un luogo di fiducia in cui rifugiare se stessi nel momento propizio è sano. L’Albero lo ha fatto piantando le sue enormi radici. Ed ora risucchia avidamente dal suolo il suo sostentamento. Così farà anche Lui. Erigerà la Sua dimora per trarne il giusto profitto. Poco importa chi sia l’estraneo che con Egli la dividerà. Ogni omuncolo che respira non vale un solo bocciolo di un misero fiore in fin di vita. Però, ora ne è abbastanza sicuro, che la Sua scelta sia ben ricaduta su colui che si ostina a chiamar Abebaio, l’incerto. E’ un tipo innocuo tutto sommato, uno a cui magari non daresti in cura nemmeno un fiore di carta, però per lo meno con cui poter chiudere entrambe le palpebre quando si ha intenzione di appisolarsi, senza che il vicino prenda ad accoltellarti la schiena. In fondo, è un essere tranquillo e di caos ne ha visto fin troppo per non restarne a debita distanza. La chioma è sinuosa mentre si sposta a destra e a sinistra in quell’andatura da condottiero moderno. Sente i guaiti di Ryoga, che percepisce come bisbigli lontani. E non Gli sfugge quell’amaro appellativo. Alieno. Si blocca di colpo, probabilmente compromettendo anche il cammino all’altro che lo marca stretto. Respiro che precede una voce calda e profonda, quella che di solito esplode dalle Sue labbra. [Sai? E’ così?] Il tono si macchia di un sapore strano, come se fosse stesse elencando i Suoi peccati. [Sai perché hai veduto.] Non pone più domande, ormai tasta certezze tra le sue ruvide mani. Quell’uomo ha visto oltre la Sua pelle diafana da norreno e ne ha trovato una cute verdognola. Si volta verso colui che fino ad ora era un punto miserabile in uno spazio immenso. [E’ per questo che Io propongo.] Allunga una mano verso il Suo interlocutore. [Mentire è assai facile, ma ingannare le sensazioni è impossibile se non al Dio.] Il vitreo penetra come una trivella nei suoi sani. [Anche tu nascondi la tua vera pelle. Tutti nascondiamo un altro tegumento. Cambia solo il nome. Difficilmente cambia il perché.] L’aura di Ryoga, sì, è più invadente delle sue parole. [Puoi vivere con i santi e sentirti un abietto.] Ananke, l’uomo della Possibilità. [O vivere con il demonio e sapere che finchè hai il male dentro ed accanto potrai passeggiare a testa alta.] E del Dubbio.

Ryoga Continua a strattonare ed impedire che il vate si avvicini a quel portone di bronzo ma sembra come una clalmita che ha ormai raggiunto la sua fonte di attrazzine, niente riesce a smuoverlo e invano Ryo lo trascina in direzione opposta. Ad un tratto però, il suo naso si scontra con le infinite spalle del cartomante, [aih] mugugna Ryo come se avesse sbattuto su di un albero, [ora che ti è preso?] domanda portando una mano al volto, [si, ho visto, io sò] afferma [ma che ti possa interessare o no, non sono quel tipo di persona che di una notizia così ne fa uno scoop] verbia serio con tono calmo. Certo, mentire è davvero facile ma come ingannare un indovino?, di certo anche Anankè ha potuto avvertire l’aura di Ryo di certo non buona. Nel udire quelle parole, porta lo sguardo in basso verso destra, atteggiamento tipico di chi sta mentendo, il Reietto è già stato faccia a faccia con Ananke, chissà che non abbia riconosciuto in Ryo qualcosa del suo alter ego. Ricorda ancora di averlo protetto dalla furia omicida di diverse persone, chissa poi perché lo ha fatto… [i santi?] verbia sorridendo, [mi accetterebbero solo se…] non termina la sua frase, forse non sa neanche come concluderla, [si, decisamente meglio il demonio] lo squadra dalla testa hai piedi, in effetti con lui accanto, sarebbe come vincere una partita di basket ad occhi chiusi. [coinquilini, nient’altro] allunga la mano destra, un patto con il diavolo?

Ananke La soddisfazione ha molte forme per venire fuori dal petto e divenir materia visibile. Un sorriso ampio come la vela triangolare di un galeone è un sufficiente metodo per portarla allo scoperto. Spinge in giù le palpebre che si serrano. Quasi volesse esser d’aiuto, tenta di completar quella frase lasciata allo scirocco estivo. [Non ti accetterebbero mai.] E’ sempre stato, il Vate, un uomo dal bianco o dal nero. E’ per le vie definitive e drastiche. [Una massa di buona farina bianca che sa di grano duro non accetta sulla stessa tavola una massa di semola nera, perché un pane così sarebbe solo uno malriuscito e che nessuno s’azzarderebbe di assaggiare.] Metafore che aleggiano da nubi che Egli sospinge sino all’orizzonte. Riapre le palpebre per assecondare la finzione che ora possa davvero vederlo. [Noi siamo e saremo semola,Abebaio. ] Così con questa fine amarezza gli dona le spalle, facendo da guida verso il portone. Le Sue scarpe rumoreggiano sottilmente a contatto con la pavimentazione. Dinanzi al suo lungo naso, il foglio slabbro con su scritto °Fittasi°. Veloce la mano che lo estirpa dall’originaria posizione, stracciandolo. Ora il proprietario non ha più da cercare, perché inconsapevolmente ha trovato. Voce che sussurra [I prodotti di semola non sono poi così pessimi.] Considerazione destinata a restare lì. Parola all’Abebaio. [Allora] cenno con la testa verso il portone. [I tuoi occhi sono abbastanza per vedere per due?] Un modo personale per invitarlo a precederlo. Se qualcosa in casa non fosse in perfetto stato, Lui se ne accorgerebbe tra due o tre tramonti. E qui il tempo scorre prezioso.
 
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Lii
view post Posted on 18/8/2008, 21:05




Ruolata tra me e Gwyneth. Non fa ridere, però è bellissima **


Lii [.: Terrazza Panoramica :.] Un’occhiata spalancata all’aria del quinto mese, getta influssi di luce agli artigli del vento. Gonfie, come polmoni senza peso, le ampie sete dell’Ombrello rigettano la potenza del ciclone. E l’aria ha uno schianto di suono che si crogiola del brulicare del Silenzio, alla piazza. Silenzio, ossessione, pura ambizione: le mani del Giustiziere Primo rimangono aggrappate al cornicione del terrazzo. Uno dei tanti che si affaccia sull’estensione prospettica di una Tkyo ammalata, mangiata dal suo interno come il cranio dal pensiero. Qui, come un tempo, quando tutto era mio. Si stringe di poco la linea degli occhi, influsso metallico che osserva come tutto e niente. Le spalle, entro cui scivolano senza logica lunghi ciuffi scuri. Le labbra appena dischiuse, di un’espressione a dir poco indecifrabile.
Gwyneth [Terrazza . Cornicione] Sotto la pioggia senza riparo alcuno. Ti credi immortale, forse? Che la pioggia e il freddo non possano debilitarti, anche in una notte come questa dove il cielo piange e tutto sembra tacere. Un silenzio falso, per nulla assoluto. Le luci della città sembrano in qualche modo interrompere quel senso di quiete che si potrebbe trarre da questo luogo. E per quanto ci si voglia rendere sordi, i clacson della macchine metri e metri più sotto rieccheggiano improvvisamente nell'aere ad intervalli irregolari. Oh gwy, cosa ti spinge questa notte ad allontanarti dalla tua stanza e le coperte asciutte? Sempre la stessa risposta cara, tanti pensieri. Troppi. Ed ora ti trovi qui Gwy, giusto? Le mani che stringono il metallo del cornicione, gelido. E le iridi azzurre che osservano quella città dall'alto. Infine dei conti combatti per salvare tutto ciò, giusto Gwy?
03:19 Lii [.: Terrazza Pnoramica :.] C’è aria inquieta. Sul palato preme ancora, insistente, il sapore pieno del vino; sulla lingua raschiano i recessi dell’ultima alacre boccata di fumo, già disperso alla furia molecolare dei fasci d’aria, tutto fuorché indulgente. Esteso, annullato entro se stesso, lo sguardo del paladino metallico: questo è il tempo della tensione, quando le voci di pioggia e vento si confondono in una sola bolla di suono. Fra gli assenti filari di movimento alla piazza, non uno sfugge al magnetismo della Spia, per eccellenza. Eppure, le mani stringono con più forza la pietra dell’architettura. Le nocche sbiancano, il viso s’abbassa appena. Oh, era tutto mio un tempo. Ed ora? Ora si ordisce qualcosa di ben più grande, del comando. Non la vanagloria del potere manifesto, ma il presagio più completo e pericoloso d’un’alleanza. All’interno del luogo, rimane immobile la scacchiera di terreno impervio. Una Torre è stata eliminata, l’Alfiere in scacco al Re. Chi è, l’ombra sottile che osserva dall’alto d’un terrazzo? Nessuno, stolti. Nessuno. Soltanto saranno gli occhi, ad abbassarsi alla visuale del baratro. E si volterà il capo, la visuale della Paladina stampata tra la retina e la via da seguire. Il cellulare che verrà stretto in mano, nel menu degli sms: » Voltati a destra, e vedrai la luce! « L’invio. Poi, è Silenzio »
03:31 Gwyneth [Terrazza . Cornicione] « Un bip. Lo sguardo tarda ad abbassarsi come il suono tarda a registrarsi nei suoi pensieri. Un sms. La man lascia il cornicione per scendere e portarsi all'interno della propria giacca. Lii. Si sofferma con lo sguardo sullo schermo illuminato prima di premere i tasti per poter accedere al messaggio stesso. Lo legge. Infine anche la mano opposta si distoglie dalla cornice. I pollici di entrambe le mani si muovono rapidamente sulla tastiera del cellulare. Un messaggio che viene scritto solo a metà visto che alla fine cede. Il capo viene alzato ed il corpo leggermente si volta in direzione della propria destra. Nota così la figura di Lii. Il cellulare viene ancora trattenuto in mano, lo schermo accesso di un vivido colore arancione. Le parole solo ora si registrano, le parole proferite e così ne aggiunge di proprie » Sarai tante cose Lii, ma luce non sei... « Si sofferma un attimo. Le parole si fermano però in compenso inizia a camminare in sua direzione. » Mi chiedo se lo sei mai stato...
03:40 Lii [.: Terrazza Panoramica :.] « La luce nera ravvolta, di cui si riveste l’ora della notte, è attorcigliata ai riflessi dell’etere in pieno fermento convulso. Non una nube, nemmeno una splendida suggestione d’ombra, alla facciata di Tokyo. Ma bensì milioni, assieme alle sue lacrime caste. Frustati dall’aggressione dell’etere gli orifiamma ostentati alle mura, la seta della giacca ha solo che da rubare molecole di chiarore per rendere la visuale completa. Bestiale d’istinti, ancora troppo umano: un’ambigua Fenice, di buio ed acciaio, si moltiplica per due volte agli specchi dello schermo entro cui è racchiuso il bulbo oculare. Aggrappati, gli occhi di questa macchina antica, al baratro più sotto, nella linea ferale concessa soltanto a chi ha atteso a lungo. Pur senza sperare, pur sperando fin troppo. Si solleva l’angolo delle labbra giovanili, un ultimo sputo di vento si aggrappa alle spalle per rigettare i lunghi ciuffi scuri alla ribellione della gravità. Un passo indietro. Poi due, e le mani lasciano il cornicione tornando lungo i fianchi sottili. Quindi è il balcone, ad essere attraversato e dimenticato: soltanto la mano, al passaggio, sfiorerà l’ultimo pezzo bianco del marmo. » Potrei vantare numerose nomee senza però avere le netta vanagloria di ciò che è giusto e sbagliato. La Luce, dopotutto, non può essere brillante od oscura? « Ennesimo passo verso di Lei » E tu, dove mi metteresti? « Cinismo »
03:59 Gwyneth [Terrazza . Cornicione] « I passi della ragazza si avvicinano. Lo schermo del cellulare che porta in mano si spegna, ma ciò nonostante ella non rimette in tasca quasi si fosse dimenticato di sostenerlo. Lo sguardo d'ea non cede, e rimane fisso sulla figura di Lii che si trova diversi metri davanti a lei. Eppure i propri passi e quelli d'egli li portano ad avvicinarsi. Ascolta ciò che vien detto e sorride appena, ironico quel sorriso che si trova sulle sue labbra. Risponde alla prima frase che viene sentita alzando leggermente le spalle. » Non credere che sia una buona cosa ciò che hai detto, se dovessi basarmi solamente su ciò che hai detto per descriverti ti darei dell'ignorante senza pensarci due volte... grazie al cielo questo non è il nostro primo incontro « Risponde così, senza fermare il proprio passo. Ancora più vicina. La pioggia continua a cadere, e lei è bagnata. I capelli, il volto i vestiti. » Te sei un'ombra, vivi ai limiti della luce e dell'oscurità ma non fai parte ne di uno ne dell'altro... « Avrà ragione? Lei è sicura delle proprie parole » Perchè Lii? Mancanza di coraggio? Paura che una volta fatta tale scelta le responsabilità saranno troppe.... o forse... « Si ferma. Questa volta il viso si alza leggermente per poterlo osservare pienamente in volto » temi la tua stessa scelta, visto che neanche tu sai qual'è... uh?
04:18 Lii [.: Terrazza Panoramica :.] « Scorrono al fianco i recessi delle ombre. Senza palesarsi effettivamente, l’influsso luminoso della notte è abbacinante. Filtrano obliqui i raggi plumbei del cielo, il gioco della rifrazione viene escluso dai bianchi stucchi d’arredamento che arrivano sino all’altezza del petto. Fascinoso, nella sua limpida presentazione, la cittadina di Tokyo. Condannata ad essere erosa dall’interno, sepolto sotto chilometri di complotti, abbattuto dal pensiero. Scivola, silenzioso, il movimento dei passi. L’incedere non è quello dei ragazzi perbenisti, né quello dei ragazzi senza polso. Quanto, piuttosto, qualche cosa di complesso: natura di gatto, una belva. Fascino dell’istinto, calcolo innaturale alla mente. E gli occhi di luce piena, una tempesta resa di nuovo viva dalla prospettiva dell’incontro. Si apre, di lì ad un metro, l’immagine della Paladina di Plutone. Un sorriso, alle parole appena pronunziate » Potrei essere la Luce più Accecante. Potrei essere il Buio più Dannato. Ma, nonostante tutto, è solo in una misera parte di quest’ultimo che il mio animo scinde, e in un altro misero pezzo è nella luce. Non si può studiarmi, quando neanche io tutt’ora riesco « Un passo, allorché il corpo d’Ella si fa vicino » Tuttavia non è mancanza di coraggio. E’ semplice l’aver accettato un qualcosa che può fortificare, così come può provocar odio dalle persone che ti stanno vicino. Lo capirai un giorno, e sarà allora che mi darai ragione. Pensai, un tempo « Ed ecco che gli occhi si chiudono appena » di poter calibrare questi due fattori. Ma…Ma..è impossibile!
04:46 Gwyneth [Terrazza . Cornicione] « Continua ad osservarlo. Si chiede veramente chi si trova davanti a lei, vorrebbe confidare completamente ma sente che se così facesse in un modo o nell'altro la strada dei Paladini potrebbe essere corrotta. » Troppi forse, Lii... « Sono veramente troppi. Forse Luce. Forse Oscurità. Le cose non funzionano così » Meglio di chiunque altro dovresti sapere che non è un gioco, non si può vivere eternamente a metà tra opposti... non è semplicemente possibile, prima o poi dovrai fare una scelta,e se tu stess non puoi decifrarti la cosa è più complicata di quanto pensassi. « Questa volta la mano che sosteneva il cellulare salza, la parte superiore dello schermo vien chiuso e subito dopo portato in tasca. Non abbassa lo sguardo però. I gesti sono meccanici, non ha bisogno di osservarli per essere sicura che vengano compiuti. E la pioggia continua a cadere. A cadere, a cadere. Quando finirà? » Non ti odio, se è ciò che temi... anche se la cosa è assolutamente relativa... ma credo che « Solo ora lo sguardo s'abbassa, il volto che si gira leggermente e le iridi che si posano sul terreno bagnato che viene continuamente picchiettato dalla pioggia » le tue azioni possano deviare i Paladini, anche se sono incoscie.... abbiamo perso Acamar. Non avremmo dovuto, lei dovrebbe essere ancora tra le nostre schiere... eppure una tua semplice azione ha interrotto il fluire del tempo, ed a cosa? Sybill è tornato in vita in ogni caso... le tue azioni porteranno conseguenze ancora peggiori se di questo calibro... Lii non capisci? Sybill non sarebbe dovuto morire in primis...
04:57 Lii [.: Terrazza Panoramica :.] « Declamano linguaggio d’esteso Silenzio, i portali dello spazio aperto sull’architettura monumentale. Marmo liscio, di suggestione avversa a ciò che vi striscia sopra, alla pavimentazione. Quindi l’enormità dei cieli tremerebbe al solo suono di una voce. Così vuoto il Tempo intercorso tra i due Paladini Primi, così pieno questo solo istante di sguardo. Digrignano come i denti, gli ampi fasci di luce plumbea che s’abbattono sulle colonne al vertiginoso il divario tra il reale e ciò che invece si dice presagio. Suggestione, o semplice mistero, la presenza di due anime in una culla esteticamente antitetico. Così ideale. Lenti i passi che sterminano, lentamente, la pavimentazione. Gli occhi perennemente fissi all’immagine di Lei, di una luce mai conosciuta dalla genetica o dalla comune morale. Metallo denso, più vivo del disequilibrio. E le labbra appena inarcate, di quel mezzo sorriso che tutto e niente intende. Un enigma, Lii. Il piede destro poggia, il sinistro s’arresta. E si defila appena di lato la linea sottile del corpo, allorché le labbra sfiorano appena la spalla. Si scostano appena dai fianchi le braccia, si aprono lentamente le mani nel segno, ironico e sfacciato seppur estremamente complice, di chi mostra qualcosa. O di chi offre. La linea degli occhi mutata in qualcosa di bieco, seppur fascinosamente magnetico. Poi è la voce, calda e bassa. Sottilmente teatrale, poetica eppure cruda. Particolare. » Acamar è stata una sciocca. Sibyll, per quanto voi ne possiate sapere, è un’anima che non merita questa vita. Vuole distruggere, vuole procreare un Mondo dove non è possibile decantare gioia o dolore, ma solo meritocrazia personale! «Primo Sfogo, gli occhi che si accendono » I Paladini capiranno da soli ciò che ho fatto e perché l’ho fatto. Se non lo proveranno, non potranno mai capire assolutamente nulla. Arriverà il momento in cui capiranno che certe anime non possono far altro che essere uccise. «...»
Lii [.: Terrazza Panoramica :.] [...] Arriverà il momento in cui capiranno che persino la Giustizia ha un limite! Lo capirai, Gwyneth!
05:10 Gwyneth [Terrazza . Cornicione] « Eppure le parole che vengono proferite fanno scoppiare in lei qualcosa. Lo sguardo che poco prima era tornato ad abbassarsi ora torna a posarsi sul volto di Lii. Le parole ora proferite vengon dette con forza, non trattiene nulla. » Eh smettila Lii! Non stò giustificando la causa di Sybill ne concordo con la sua visuale del mondo... ma ci limitiamo a seguire il loro esempio, dimmi Lii cosa ci differenzia tra noi e loro? Nulla. Proprio nulla. Assassini entrambi, per cause diversi. Ma nulla sarebbe realmente cambiato, visto che una volta che le tue mani di sangue si son sporcate, sporche resteranno... e non basterà tutta l'acqua di questo mondo per poterle lavare! « Si sofferma ora. Un attimo. Ha bisogno di fiato. Ha bisogno di respirare. » Erano umani, invece di basarti sul come ucciderli dovresti pensare ad un modo per dividre la loro natura aliena da quella umana... non è impossibile... forse... « L'unione dei tre talismani del sistema solare esterno. Forse. Ma anche lei deve pensare chiaramente a questa possibilità, è troppo presto per portarla a galla. Non quando non è sicura al 100%. Dunque tace. Null'altro dice. Silenzio. »
05:16 Lii [.: Terrazza :.] « Non fugge, lo sguardo. Adamantio allo stato primo, concede alla luce soltanto l’indulgenza di una pupilla ristretta allo spasimo. Non cambia la linea delle labbra, se non quel poco che basta alla bocca per ostentare un ghigno che sottintende ben più di ciò che si vede. Complice, di una potenza relegata alla mente ed all’arte sottile del linguaggio Silente. E Lei mi è innanzi. Un gradino più in basso, tanto da non lasciare che il viso abbia ad alzarsi per mantenere il contatto con quegli occhi. Quindi le braccia si abbassano, di nuovo, ai fianchi fasciati di seta. Il corpo ancora defilato appena verso destra, l’avambraccio sinistro ripiegato di poco giacchè la mano scorre al fianco. Sussurro, quindi. » Un incontro ha la segreta potenza che le parole, o la conoscenza, non possono imbrigliare. Eleganza, scienza, creazione. Tutto si fonde in un unico atomo. La mia onestà è tirannica, probabilmente: inutile negare che esista una piacevole sorpresa. « Si volge, quindi, frontalmente alla Paladina. La mano destra scivola al braccio opposto di Lei, la meccanica del contatto ha il sapore di qualcosa che non è mai stato dimenticato. Nonostante tutto. » Un Modo c’è, ma dovremo affrontare Dimensioni sopra Dimensioni. Non te ne parlerò qui, in quanto la notte scinde e la Piazza incomincia a brulicare di persone. Mi basterà sapere che tu accetta questa missione. Il resto, farà da sé « E s’abbasserà il braccio, il contatto breve sciolto » Ne riparleremo, Gwyneth! « E la notte assorbe, persino l’ultima bolla di suono. Quello della sua voce »
 
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Acamar
view post Posted on 27/8/2008, 15:55




questa di acamar... rivela tutta la sua maschera di onnipotenza. e'... O.O allucinante quanto e' esaltata.


16:13 Messaggio privato Acamar [Occhio del Cristallo - Spirito di Saturno] Mala a quella mano, e tutto questo le procura paicere. Non ha senso di colpa; perche’ pensa al viso di Tomoe. Si volta di scatto e la vede a terra; Marika e’ li’ che riappare con l’ uniforme del Cristallo. Sorride appena. Ora e’ il suo torno. Ma prima di andare, si volta, verso il bambino che le ha posto l’ unica domanda sensata. [ Perche’ le faccio questo dici?] una risposta secca le arriva alla punta della lingua [ perche’ mi ha rovinato la vita. Addio] Secondo il circolo carmico Jenny, e’ partito tutto da te, sei tu che le hai presentato Adhalaide, e’ per questo che Nevius la odia, sei tu che hai baciato Sibyll per la prima volta, trascinandolo nel tuo mare nero. Sei Caos Jenny, esattamente come lei. Ma tu spingi l’acceleratore al massimo ed osi rubarle la scena. Scappa via, trovando un nascondiglio, una mano va sul cuore, l’altra poggiata a terra, si inonda di pura luce. Riappare poco dopo, camminando su quei bianchi stivali vertiginosi, il mantello e la maschera a corprirla. [ C’e’ qualcosa di diverso dai paladini in giro] a voce diversa, quasi voglia burlarsi di loro, ma si nota la piccola nota di rabbia in tutte le parole [ solo che tutti a quanto pare ragionano secondo il loro schema mentale. La cosa diversa: siamo noi] indica lei e Marika. [ Io… sono the Eye] fa un inchino e si presenta [ e… non sono una brava ragazza]. Un sorriso dietro la maschera. [ io valuto i vostri atti… in silenzio. Agisco in silenzio facendo la somma dei vostri errori e non dico nulla. Vegli su di voi come una madre. E’ grazie alla setta dei Miracoli se esistete. E lo avete visto perche’… il mondo… qualche settimana fa stava collassando. ] scrolla le spalle e si avvicina a Marika [ Acamar Yumioshi., che pena. Acamar e Jenny, Acamar e Marika; Acamar e il resto del mondo. Quella ragazza e’ davvero insopportabile vero? Ha cosi’ tanta popolarita’ e onnipotenza e non la vuole neppure. ] si rivolge alla ballerina, cattiva, le mani sui fianchi [ che infame destino. C’e’ chi la desidera, c
16:13 Messaggio privato Acamar [Occhio del Cristallo - Spirito di Saturno] destino. C’e’ chi la desidera, come Shizuka, e non la ha…] un sorrisetto falso, come complice. Ma torna seria dopo poco [ ma c’e’ una cosa che Acamar ha fatto per voi: ha tradito la sua missione. Ha affrontato il suo assassino nonostante fosse il suo maestro. Perche’? Perche’ lei a suo modo nella missione di Sibyll trovava una coerenza per quanto macabra essa fosse. ] lancia un sospiro di disappunto [ ma voi questo non lo avete capito.] si gira verso Marika, la soserva di nuovo [ bhe The Keeper… che si fa qui?].
 
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Lii
view post Posted on 29/8/2008, 01:28




Piccoli Pezzi tra me e Gwyneth xD

Lii: [...] Sorriso, prima di un sussurro: [ Non fa freddino, sai le zanzare amano pungere! ]. Stronzo, schifosamente bastardo in ogni suo dire. [...]

Gwyneth: [...] Le zanzare non mi pungono [ Aggiunge infine, il tono di voce che scontra con il volto angelico che mostra al momento ] il mio sangue è velenoso per loro [ Sorride appena al dire ciò, particolarmente svogliata. ][...]

Lii: [...] Potrebbero sembrare due amici di vecchia data, di primo acchito. O due semplici fidanzati intenti a litigare. Eppure c’è qualcos’altro dentro quest conversazione: [ Ti credo, con l’aspetto che hai faresti paura persino a Loro! ]. Ironia. Cinismo. Tutto si distrugge dentro questa mente che tutto potrebbe, eppure restringe. Gwyneth, guarda i suoi occhi. Perché è lì che si leggono le migliori sfumature del suo Ego. L’unico Ego, per quanto lentamente si stia estirpando [...]

Gwyneth: [...][ Il sopracciglio si inarca nuovamente a quelle prime parole da lui dette ] Con l'aspetto che ho Zeus cadrebbe in ginocchio dinanzi a me dal Monte Olimpus [ Proferisce con tranquillità, riconosce le sue qualità e le sue doti e sà certamente di non essere brutta... anzi al contraria. Dipendendo dai gusti piace di più così quando sembra dolce e angelica - anche se solo d'aspetto - o per altri quando il suo stile riflettere il suo carattere estroverso e dominatore. ] [...]

Lii: [...] Sorride, il Paladino Primo. Quasi non avesse più forza nel reggersi semplicemente in piedi. Lì, lungo le vallate ascensoriale che regolano il contatto Mente e Gesto. Si socchiudono, leggermente, le labbra per gettarne una freccia. Fredda, pungente, velenosa ] Dimmi quando s’inginocchierà, allora, che gli regalerò un paio di occhiali. Sai, avrà una certa età poverino! [...]
 
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Acamar
view post Posted on 29/8/2008, 17:13




Ci sono quaranta gradi all’ ombra; ma lui per la citta’ ci sgambetta allegramente. Mani nelle tasche e sigarette penzoloni dalla bocca. Va di fretta; leggermente inquietato, spedito in una direzione imprecisata. I pantaloni sono a righe di lino; la canotta bianca mette in mostra i muscoli; i capelli castani si intravedono sotto il cappellone alto a righe multicolori. Nella testa una canzoncina estiva; che fischietta allegramente. Passa una bella ragazza e per quanto appaia allarmato, non puo’ fare a meno di osservarle il posteriore. Lancia uno sguardo e una smorfia di approvazione; poi si avvia verso quello che le hanno detto essere la sede del commissariato. Digrigna i denti; perche’ s’e’ perso. Maledetta citta’. Le strade a Buenos Aires sono enormi e parallele. [Esistevano i romani che avevano inventato cardi e decumani; arrivano i giapponesi e fanno le cose differenti.] borbotta lui, anche interloquendo con una certa spocchia. Peccato che come interlocutore abbia solo il muro. Oh, che peccato… ha sprecato l’ unico momento di cultura della giornata. Gira una fantomatica cartina disegnata a mano su un fazzoletto di carta; poi desiste. E’ costretto a chiedere informazioni. Ma il maschio latino soffre di un complesso terribile; il suo sbagliare strano ha minato le sue sicurezze testosteroniche. Si acciglia quindi mentre e’ costretto a sottostare all’ emancipazione femminile e a farsi indicare la strada da una ragazzina di appena quattordici anni. Ringrazia e prosegue per la sua strada. Ecco che quindi si ritrova dinanzi alla grande macchina statale; suo padre gli diceva che tutto funzionava, perche’ qui i comunisti non c’erano mai arrivati. Tira un sospiro di sollievo all’ idea; guarda questo posto quasi con orgoglio. Sospinge la porta e va dritto senza leggere le scritte in giapponese. Spinge un’ altra porta e si ritrova in un luogo eccessivamente piu’ freddo della norma. [ EHI… ma non vi pare che l’aria condizionata sia troppo elevata?] che strani questi giappones


15:20 Rebecca Che il sole spacchi le pietre come un carcerato, sembra essere la sua croce e quella di tutti coloro che non conoscono la parola *vacanze*. Così anche nel desolato commissariato, anime tristi si spostano meccanicamente da un luogo all'altro dell'edificio come carcasse inermi. E li vedi lì, quegli agenti che sono appena tornati dalle ferie. Con i musi lunghi che striscano sui pavimenti e il nodo della cravatta che è comunque troppo stretto. Uno di questi che entra nel suo ufficio con il viso che potrebbe essere benissimo il risultato di un trattore su un corpo umano. Seduta alla scrivania, con la divisa estiva e quattro litri di caffè (dalla macchinetta, per cui disgustoso) osserva questo prodotto del dopo rientro. [Agente, e che depressione!] E già dura convidere con la calura, se poi si lavora con le giovani marmotte di ritorno dal campeggio, è un'inferno, fisicamente. [Allegria. Lo capisco perfettamente che fare il mio portaborse non è la sua massima aspirazione, ma insomma! Se ne faccia una ragione e si metta l'anima in pace. Tanto ci saranno altre vacanze...] Afferra una tazza e sorseggia il tiepido miscuglio immondo. [Ci sono cose che non cambiano mai, estate o inverno. Questo schifo di brodaglia.] L'agente resta immobile davanti al tavolo, quasi sull'attenti. [Puoi andare.] Mentre il tipo alza i tacchi e raggiunge la porta dell'ufficio, aggiunge. [E mi raccomando, chiudi le finestre. Non per l'aria condizionata, non vorrei che ti buttassi sotto.] Che bello tornare a lavorare con queste sagge e premurose parole. Sulla scrivania intanto aleggia il Caos. Centinaia di persone in questi ultimi giorni hanno fatto impazzire le centraliniste. E' la caccia la fantasma. Tutti ne vedono uno. Che sia una nuova tendenza autunnale. Ed ecco che si ritrova con migliaia di dichiarazioni assurde. Sospira mentre commenta [Il mondo si è beccato l'insolazione. Chiamiamo i Ghost Busters?!] Ancora quella tazza ed ancora un sorso. Se ci fai l'abitudine, non fai poi così schifo.


15:39 Yamato Lui cammina. Che altro puo’ fare in un luogo buio e per nulla ospitale? Ad esser tranquillo e professionale, non c’e’ dubbio. E’ sulla parola vitale che ha qualche dubbio. Ci sono delle cellette numerate e sigillate; ;la cosa lo inquieta. Si avvicina ad una di loro; mette la mano su e prova ad aprirla. La richiude con orrore. Non che non ne abbia visti di morti sulle strade di Buenos Aires; e’ vederli cosi’ congelati che gli fa un certo effetto. Ok, e’ chiaro che non e’ questo il commissariato. Deve uscirne con disinvoltura. Esce di scatto dalla porta; infuriato dall’ assenza di un avviso ( che c’era ma non ha letto). In Giappone le cose gia’ non funzionano come s’era aspettato. Incrocia un agente muso lungo fuori dalla porta; finalmente ritrova le scritte con le direzioni. Ha davanti solo una porta che lo separi dall’ inferno. La apre senza bussare; incauto. C’e’ una donna bionda dentro e un tipo in preda a forti crisi depressive. Osserva prima la donna e poi il Commissario. [ Mi scusi… questo e’ il Commissariato?] si aggiusta la camicia ed il cappello. Contrinua ad osservare l’ uomo. [ Mi domandavo per quale motivo non vi siano cartelli esplicativi anche in Inglese o Spagnolo. Dopotutto il Giappone e’ si lo stato econocamente piu’ florido, ma non rappresenta tutta la popolazione mondiale. E’ possibile che uno straniero debba perdersi in un obitorio?] ha una vena polemica quest’ oggi. Ma sta tentando di essere uomo raffinato e di mondo. Ha perfino buttato la sigaretto e se ne sta dritto dinanzi a se. Una mano in tasca e l’altra tesa verso il presunto commissario. [ Mi chiamo Yamato Yokawazi e sono qui a sporgere denuncia]. Si votla infine verso la donna [ salve…] un distratto saluto e poi un commento all’ altro [ che sventola].


15:59 Rebecca Ci sono momenti nella vita in cui vorresti urlare e mandare al diavolo anche i santi solo per il gusto sadico di farlo. Un'intera cittadina ha perduto il lume della ragione e lei, che quel lume lo ha ancora, non può concepire che la suggestione umana arrivi a questi limiti. E' perfino arrivata una telefonata dall'alto, dal parlamento della Corte che invitava cortesemente a far luce in fretta su quanto sta accadendo a questi sgallettati che vedono ectoplasmi. Insomma è un bel periodaccio. La porta si spalanca con la stessa delicatezza di un elefante. [Bussare alle porte altrui prima di irrompere è alla base del convivere civile!] strilla con vigore. Quando se lo vede arrivare, il tipo, pensa che immediatamente ci sia un errore. Così con fare diplomatico: [Giovanotto, lei ha sbagliato ingresso. Il centro per alcolisti anonimi è quattro isolati fa.] Un modo come un altro per farlo andare in un posto a lui consono. Inizia a rivolgersi all'agente e così alla risposta affermativa di quello, prosegue lei. [E' il Commissariato, ma dipende cosa vuole dal commissario. Sa, è impegnato in una riunione.] Ma che vuole questo barbone? Si permette perfino di criticare. [In Giappone si parla la nostra lingua. Se vuole vivere qui, deve accettare questo *problema*.] Sistema i fogli mentre con gli occhi rivolti alla scrivania. [Se non ha altro da fare, le consiglio di lasciarci la lavorare. Per non perdersi, la faremo accompagnare all'uscita.] Il bello è che mentre lei parla in tutta la sua autorità, quello continua a rovolgersi all'agente. Bene, questo è uno dei momenti in cui la calma va a farsi friggere. Sventola? [MA LEI COME SI PERMETTE DI RIVOLGERSI COSI' AD UFFICIALE???] Sbatte le mani sul tavolo con la sua furia. Poi si rivolge al poliziotto [Cosa aspetti a cacciarlo fuori da MIO ufficio? Vuoi una lettera in carta bollata? MUOVITI.] E sì, nera nera nera. [Maschilismo del cavolo...] Conclude sottovoce.


16:12 Yamato Forse sta volta l’ha fatta grossa. In argentina le donne se ne stanno a casa ad accudire i figli e/o gestiscono lotterie di stato; Giammai lui aveva visto una donna dietro una scrivania. Solo quando urla lui si accorge di lei; come persona, intendiamoci. Si avvicina alla scrivania; in un silenzio imbarazzata. Si schiarisce la voce e tiene la testa bassa in un modo colpevole. La divisa e’ quella del commissario; la donna di potere e’ lei e non l’agente. Saluta in il capo l’ uomo e commenta a bassa voce [ tempi duri questi…]; poi torna a guardare lei. Completamente rapito da quegli occhi. [ Va bene Commissario] alza le mani [ cada hombre puede fallar en su vida] le mani tornano a posarsi sui fianchi; lui tira un bel respiro. [ Sono Giappo- Argentino. Non sono abituato a vedere donne di potere; ma qui c’e’ addirittura una principessa Mezzamuta a comandare; quindi va bene… sono un tipo tollerante io. Non penso affatto in una qualsiasi differenza tra sessi e/o ad una qualche mancanza.] il silenzio resta imbarazzante; soprattutto da parte dell’ agente che tenta di trasciarlo via invano. [ No, no aspetti un momento Ufficiale Gentildonna…] la voce e’ dolce e sottomessa, [ io sono qui con regolare permesso di soggiorno; posseggo la doppia nazionalita’; esprimo il mio voto per il governatore e per il parlamento di questo Stato; sono un cittadino con dei diritti e come tale chiedo che i miei diritti siano rispettati. Io devo fare questa denuncia. E’ importante]. Autoritario; convinto della sua ragione. Si osserva intorno; il telefono continua a squillare, ma non e’ cio’ cui bada; dietro il telefono c’e’ un bambino a forma di ectoplasma dietro la scrivania; sta li’ poi scompare. Non e’ il primo che vede apparire in centrale; ne’ per strada. Imbarazzato guarda i due poliziotto. [ per vostra… personalissima informazione… si ammazzava gente qui? Tipo … comunisti o roba varia?] si schiarisce la voce ancora [ si ammazzano ancora? Cioe’ voi… nella venerabile autorita’ dello stato… ch
16:12 Yamato … nella venerabile autorita’ dello stato… che incarnate, tirate ancora il collo… cosi’?] imita il gesto dell’ impiccato, seguito da un’ espressione di disgusto

.
16:30 Rebecca Se c'è una cosa che non si può certo dire della centrale di Crystal Tokyo è che ci si possa annoiare molto e per molto tempo. Un minuto prima rotoli nel dovere di stato e il minuto dopo ti compare davanti il solito frullato. E' così che si riaccomodato con calma, cercando a tatto i bracci della poltrona. Il volto non può che essere esterrefatto. [Nippo-Argentino, bel mix, complimenti ai suoi genitori. Ma si sa il mondo è paese.] Si risiede infine sulla pelle nera ed incomincia ad ascoltare la *nobile oratoria* che di cui inizia a far sfoggio. Appoggia i gomiti sulla scrivania e il mento sul dorso delle mani. Se non fosse un poliziotto, sarebbe attratta dalla psicologia umana. E quello è di certo un caso clinico. Così se lo ascolta. Non importa cosa gli esce dalla bocca, tra cui un simpatico principessa mezzamuta ed un allegro e colorito ufficiale gentildonna. Ormai lo ha catalogato come pazzo e tutto le risuona perfettamente in linea col soggetto. [Beh, qui in Giappone non ci sono molti Ufficiali Gentildonna... Spero per lei che la ritenga una fortuna averne incontrata una. Perchè non vale il viceversa.] Il Gentil non è proprio appropriato. Resta poi interdetta. [Non è una macelleria, se le può interessare. Qui non...] imita il gesto dell'impiccagione. [A nessuno. Nemmeno ai comunisti.] Si sorprende di dover fare questa specificazione. Bah, sarà avverso ai rossi. Cavoli suoi. [E' così, una denuncia?] Fa un gesto rapido con la mano al poliziotto per congedarlo. [E sentiamo,chico, cosa devi denunciare alla venerabile autorità di stato che incarno?] Orai si diverte a riprendergli le frasi. Magari capirà la loro insita idiozia.


16:47 Yamato Almeno si e’ instaurato un dialogo. Che il commissario sia un’ invasata e’ fuor di dubbio; ma almeno non l’ha cacciato fuori a caldi nel sedere. Sarebbee stato sconveniente per uno come El Rey. Si schiarisce la voce ai suoi commenti; e’ evidente che preferisca vedere le affermazioni della biodna come complimenti, piuttosto che come offese. [ Bhe si la ringrazio… ] osserva il braccio e gli avvicina il bicipite alla scrivania [ modestamente i miscugli di razza fanno degli argentini il piu’bel popolo al mondo. Maggiori sono le mescolanze, piu’ c’e’ amore; piu’ c’e’ salute] avvicina sotto il naso il bicipite [ tocchi pure che muscoli… ufficiale]. Resta cosi’ in bilico in attesa che lei tocchi; e nel mentre continua a rispondere. [ naturalmente e’ un piacere. Un Brigadiere donna… e’ una cosa che non succede tutti i giorni. Hanno il loro fascino le donne di potere.]. annuisce e infine fa l’ occhiolino. [ Noooo signorina… anzi Ufficiale, che sta capendo.] comincia ad indicare lo spettro dietro il telefono [ mi riferiscono a questi… li vede o li vedo solo io?] alza le spalle. [ non mi fanno paura… si fidi… ho visto di peggio. Questi sono innocui, al massimo spaventano nel sonno qualcuno] si aggiusta il cappello, ma tiene il braccio proteso verso di lei. [ Nel quartiere dove vivevo ce n’erano, tantissimi. Li risvegliavano le vecchie dei villaggi vicino, poi non sapevano piu’ come farli ritornare indietro. Roba di magia nera… ora presumo che lei ne capisca poco meno che una sega. Una donna tanto impegnata professionalmente non ha tempo per il paranormale.] si schiarisce la voce; [ fatto sta che ci sono… dietro di lei. Non si spaventi… se vuole li caccio]. Si alza finalmente, fa per aprire la finestra [ posso vero? Ci metto pochi minuti]. Poi si ricorda della denuncia [ ah gia’… Asharis Kai Shin… e’ una denuncia di smarrimento. Avevamo appuntamento qui per l’affare di un vecchio circo; poi il circo… fortunatamente e’ rimasto e lui e’ sparito. ] si avvicina all’ orecchio di l
16:47 Yamato all’ orecchio di lei; ma ad una distanza di sicurezza per non essere morsa e sussurra [ secondo lei sono stati i comunisti?]


17:05 Rebecca Accavalla le gambe, pronta alle più insane idiozie. Ci è già passata. C'è chi persino le ha chiesto il porta d'armi per una sciabola fatta di palloncino. Cosa può sorprenderla di più? Si sente ringraziare, chiaramente il suo intento non era questo. Più mescolanza, più amore. Perchè non se lo stampa sulla maglietta? [Se lo dice, lei sarà vero. Non ne so molto di mescolanze.] E quando solleva lo sguardo e becca il suo bicipide e il suo occhiolino, scuotendo la testa, commenta [Se li risparmi per una gallina. Con loro attacca.] Con la mano destra indica la poltrona di fronte. [Ma non resti in piedi. Se uno spiacevole caso tornasse in Argentina, non mi perdonerei mai la fama di maleducata. Io ci tengo alla mia reputazione. Lo faccia anche lei e non mi faccia perdere tempo.] Fessurizza lo sguardo. Come non pensare che anche lui creda ai fantasmi? Doveva prevederlo. [Sa, questa si chiama schizofrenia. E' molto grave.] Lo snobba e lo tratta da rimbambito. Non può sapere che esistono per davvero. [Visto che c'è, impavido, gli può gentilmente ordinare di lasciare il mio ufficio. Odio estranei nelle mie faccende.] Sbuffa e si appoggia sullo schienale. Che rottura questi cannati. [Ah sì, faccia con comodo.] Una folata di vento le smuove i capelli e poi la denuncia bizzarra. [A meno Asharis Kai Shin non sia il suo kit per l' LSD, è una denuncia di sparizione. E' un parente? Amico? Conoscente?] Un circense. Non poteva essere altrimenti [E che cosa fa nel circo? Il clown?] Probilmente no, non riderebbe nessuno.


17:33 Yamato Si accomoda infine. Ha gia’ dimenticato lo spettro che continua a circolare per la stanza. Si aggiusta il cappello bene in testa. Poi comincia a fissare il Commissario. Inclina la testa di lato. Poi si siede; accavalla le gambe; ha voglia di fumare ma non si accende del fumo. Vuole essere rispettoso quanto piu’ e’ possibile nei confronti di questa autorita’. Non per l’autoria’, ma per la bella donna. Sorride appena ai suoi morsi; gli piacciono in un modo sconsiderato. [ Una leonessa piu’ che una donna… e’ lei] lo dice sottovoce, quasi con la voglia di graffiarla. Poi passa alle faccende piu’ serie. Per serie intendiamo Fantasmi. [ Lo sapevo che non mi avrebbe compreso. Eppure quello dietro di lei, mi sembra si sia particolarmente legato alla sua persona, signor si.] la mano arirva alla fronte, per poi tornare serio. Si schiarisce di nuovo la voce, imposta il busto con fare aserio. [ E’… un conoscente e qualcosa di piu’. E’ quella sorta di legame spirituale tra individui che si crea anche se uno non vorrebbe. Forse lei mi capisce o forse no… forse lei mi ha gia’ preso per pazzo. Bhe io pazzo non lo sono. Sto solo cercando uno stro…o che mi ha rovinato la vita e che ora non ho nemmeno lo sfizio di mandare a quel paese. E conoscendo le sue abitudini… conoscendo strane storie su antichi pugnali e conoscendo lui la maggior parte di queste vicende… sono sicuro che qualcuno l’abbia fatto fuori] sentenzia infine con somma risolutezza scientifica. Si socmpone appena lei gli parla del circo [ Vuole vederlo, signorina… il mio Circo? Potrebbe essere interessante… e di sicuro sarebbe uno spettacolo differente dai soliti]. Un sorriso che si fa beffardo; di colpo. Tghe Black Rabbit che apapre solo per un attimo [ ma tralasciando la questione del circo… secondo lei… devo aspettare che i Russi si muovano prima di lei? O mi promette che fara’ il suo lavoro?].
17:50 Rebecca Lo resta a fissare per qualche minuto, giusto il tempo di capire quanto ci sia e quanto ci faccia. Il problema è che a quanto pare c’è, ma di suo ci fa. Prende un foglio alla sua destra e mentre trova una penna [Allora attento agli artigli.] E preme sul tappo della biro facendo uscire la punta, quasi fosse quell’unghia, mentre continua a fissarlo. Poi fa un sospiro e si concentra alla scrittura. [Legame spirituale… Dunque lei non è legalmente autorizzato ad esporre denuncia per questa persona che per quanto ne so, potrebbe esistere nei suoi sogni di ecstasy.] Lo ha screditato abbastanza, ora serve serietà. [Comunque sia, da quanto tempo è scomparso lo str…o… cioè Asharis? Se non mi dà un’indicazione di tempo, me la vedo dura ritrovarlo.] Poi sussurra. [Vivo per lo meno…] Tossisce poi torna al singolare personaggio. [Se qualcuno l’avesse fatto fuori, non dovrebbe esserne contento. Non le ha forse rovinato la vita?] Si interrompe un attimo e tira le sue conclusioni personali. [Sa questo è un classico movente per un omicidio…] Lo fissa storto e poi sorride. [Non mi farà fare tanta fatica, mentre lei lo ha narcotizzato e picchiato con una spranga? Magari era un comunista…] Finge di fermarsi a riflettere. [ Non si preoccupi dei Russi. Quelli pensano solo al ballo del cosacco. Non si vengono ad immischiare di strane storie di rapimenti giapponesi.] Poi si avvicina a lui, sporgendosi dal tavolo. [Ed io il mio lavoro lo faccio sempre, nel migliore dei modi.] Torna seduta composta. [Il suo circo? E che ci sarà mai di interessante in un tendone? Sono curiosa…] Lascia un gomito sulla poltrona che fa girare a destra e sinistra. [Qualcosa di legale spero… no?]


18:04 Yamato La bionda lo accusa ora. Lui sgrana gli occhi. [ Ehi no un momento.] ci vuole il suo momento di serieta’. Si alza in piedi spazientito. [ questa e’ una questione di onore. Mai nella mia vita, e ne avrei avuta l’ occasione, ma non l’ho fatto, ho messo le mani addosso ad un uomo per ucciderlo. L’ unica volta in cui mi e’ solo sfiorata l’ idea, sono andato via di casa. Lei offende la mia reputazione ] occhi di fuoco per un attimo, poi torna normale. [ tornando a fare i seri… che e’ meglio. Parlo di almeno 4 mesi fa. Il giorno che sono approdato a Crystal Tokyo, l’ho chiamato e il suo cellulare era spento. Mi aveva dato l’ indirizzo di una casa. Bussare ad una certa: Yuimioshi, numero 2, ma quando andai li’ mi rispose una vecchia dicendo che non abitava piu’ li’. E cosi’ niente… mi sono messo ad aspettare; e poi ho trovato il circo. O il circo ha trovato me… ma questa e’ un’ altra faccenda.] ora stacca dalla tasca una sigaretta; finisce in bocca, ma non l’accende. Un sorriso quando parla del suo circo. [ Sa che con questa curiosita’ si mette nei guai? Bhe certo Brigadiere; lo stereotipo della brava ragazza menager, lo sappiamo tutti. Lei deve rischiare] ma scuote la testa con violenza, poi si solleva il viso verso il soffitto [ Le cose non funzionano cosi’; mia madre ha avuto dieci figli e ha smesso di lavorare. Ora che sta sola pensa alla casa e a quelli che sono rimasti. Io… la porto nel cuore… la mia gente e una donna come mia madre.] torna ad osservare lei [ lei vuole essere ricordata come una brava donna o come una persona che ha funzionato? Ahi ahi… biondina in servizio.] si alza… [ spero di aver dato tutti i miei recapiti; spero che una di queste sere] con questo cerca la mano di lei, per farle il baciamano [ mi concedera’ l’ onore di una bella cena..] si volta di spalle e apre la porta [ adios].



manca l' u.ltima di reb TT
 
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• Tersycore )
view post Posted on 29/8/2008, 18:41




la mia ultima:

18:20 Rebecca Per uno strano caso, ora riesce a vedere una persona dietro quella spacconaggine. Certo, non è Rodolfo Valentino, ma il fatto stesso che sembri un fenomeno da baraccone, è il massimo che può concedere una donna del suo stampo. Bastarda e diffidente, nella migliore delle ipotesi. [Fare supposizioni è il mio lavoro. Mi pagano per far muovere i neuroni e considerando che mi pagano anche abbastanza bene, forse si muovono nella giusta direzione.] Il tuo onore? Il suo onore. [Se è venuto fin qui, almeno mi faccia guadagnare la mia pagnotta.] Schietta e risoluta mentre ascolta le sue indicazione. [Quattro mesi fa…] Segna, brevemente a penna. [Casa Yumioshi.] Scrive senza cognizione di causa. Poi resta un attimo la testa per aria. C’è qualcosa di anomalo… Sgrana gli occhi. [YUMIOSHI?] Urla, ma assomiglia più ad un’imprecazione. [Quella Yumioshi?] Ma non ti può mica leggere nel pensiero, come può sapere che Yumioshi intende. [Maledetta, dove c’è un guaio c’è il suo zampino…] Inizia a parlare da sola, fuori di senno. [Altre cose di cui dovrà rendere conto, di sicuro…] Una furia. Che si tratti del mondo e della normale vita cittadina, Acamar ha sempre qualcosa a che vedere. E’ mai possibile? [La ringrazio delle sue informazioni, sono certa che qualcuno…] Negli occhi divampa la rabbia [Mi saprà essere utile.] specifica [ Dovrà essermi utile.] Si riprende un secondo da quella follia di assassina radice, per osservare il suo baciamano… All’antica. [Ma non basta per assomigliare a Rodolfo Valentino.] Il pensiero va ad alta voce. [Ehm… volevo dire.] Tono monotono. [Buona sera, circense.] Sente il rumore della porta che si richiude. Grande sollievo.



mo voglio la cena! la pretendo xD
 
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• Tersycore )
view post Posted on 4/9/2008, 17:38




Questa la devo postare prima che ne dimentichi XD

18:32 Ananke [Buffet] Lo sguardo mesto. Il mento che par giungere al pavimento della sala. Le sopraciglia che si incontrano tanto sono inclinate. E’ il volto della malinconia e della tristezza. E’ il volto di chi cerca un sollievo al suo angustiarsi. Per una mano della Divinità, sul suo cammino ha incrociato la splendida mora che dimostra la gentilezza sopraffina che ricordava. Come incantato si fa medicare e resta estasiato nel scoprire quanto si prodighi per Egli. Quanto lo conosce? Poco, evidentemente. Altrimenti l’avrebbe ripudiato. Chiunque ha temuto quel mostro che nasconde in sé, che per Egli è la vera natura della Sua predestinazione. Giglio, puro e sincero. Benchè ora sia attore. Ma è giustificabile. Fedria è una meraviglia del creato e si commetterebbero le più terribile atrocità pur di poterlo possedere anche solo una notte. Nota a fatica la macchia di rossetto (ah, vista perduta!). Si disegna un sorriso sotto il naso. [Sarà il tuo marchio. Spero sia indelebile…] Allunga il braccio con lentezza. Tende i muscoli come se avesse timore del contatto. Come se fosse troppo lontano o semplicemente troppo fragile. Difatti, tutti questi esseri che le ruotano attorno. Gli generano una solo conclusione. [Devi essere il Sole, Fedria. Non vedi come ti orbitano intorno?] E con la destrosa indica tutti i personaggi noti e no che le si accostano. No, spiacente. Avete errato nel trovarvi il bersaglio. Replica con violenza alla riflessione del ragazzino. [Evinco che sei il padrona di questa dimora infestata.] Lo osserva dall’alto. Lo farebbe anche se fosse il basso nel confronto. [E’ lapalissiano che questo non è un ospedale. Altrimenti questo fiore non si sarebbe rovinato un abito per curarmi le ferite causate dai tuoi bicchieri.] Arrogante, Quasi minaccioso. [Per il prossimo bordello, procurati una cassetta del pronto soccorso. Ed una buona dose di rispetto per gli ospiti.] E taglia la conversazione con quello, perché c’è altra carne sul fuoco. Eccome se c’è. Si volge da Gwyneth con un ghigno dopo aver udito le sue calunnie. [Madama.] Gentile, per essere più perfido. [Vedo con piacere che le vipere spargono veleno come caramelle. Non dovresti cautelarti? Potrei ritrovarti a secco per quando giungerà una mangusta.] Annuisce col capo per dar credito maggiore alle sue parole. [Quella lì ad esempio] Indicando la fattucchiera. Acamar, la maga Circe del suo Signore. [E poi, mia cara.] Continua con la bionda. [Proprio tu che quando condividevamo la dimore, strisciavi vogliosa tra le mie lenzuola… Come cambiamo le opinioni, non sei d’accordo?] Ghigno che le regala. Proseguirebbe se non fosse per una folle che dà mostra delle sue nudità. Con occhio meravigliati ne osserva la posa. Scuote il capo, concludendo [Riporta l’intimo a tua madre. E fammela venire in biblioteca!]


Una conclusione: che maiale che è/sono XD
 
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Acamar
view post Posted on 4/9/2008, 23:45




Acamar, la maga Circe del suo Signore


questa me la segno in scheda. hahahah
 
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x.Demon.x
view post Posted on 6/9/2008, 08:48




Alcune Azioni in un bar al centro commerciale tra Dem & Eris XD

Demon: Distacca un po’ il bicchiere ridacchiando lievemente per la risposta ricevuta riposando il recipiente sulla superfice del tavolino [ eheh esatto, peccato che non sei riuscita a ingannare anche me dolcezza…] inarca un sopracciglio alla sua successiva domanda osservando la cicca che ha in mano [ A me no, ma non credo che qui dentro si possa fumare, ma dato che ha te piace infrangere le regole e dato che senza quell’affare non respiri…fa pure, è un peccato che tanta bellezza venga ridotta uno straccio per del fumo non credi? Così invecchierai prima principessa] gesticola un po’ con la mano mentre le fa questo discorso, infondo vuole solo darle dei consigli anche se sa che non gli darà mai retta, intanto un’occhiata viene rivolta al barista che si avvicina a loro come sospettava arrivano le parole taglienti [ Uhm…che dice se con qualche soldo fa finta di chiudere un occhio nei nostri riguardi buon’uomo?] domanda pacatamente fissandolo con la coda dell’occhio giallo mentre accavalla le gambe, tirando fuori con la mano destra dalla tasca della camicia un libretto di assegni ovviamente falsi da donare al barista, il crimine è arte e bisogna saperci fare, del resto quello è il suo mestiere e chi meglio di lui poteva far una scena simile? [ Sà io e la mia donna siamo qui per le vacanze estive, questi sono gli ultimi giorni qui, siamo americani come avrà ben notato, abbiamo perso il nostro primo figlio, immagino che lei capisca lo stato d’animo della signora no?...ehm non avrebbe una penna per favore?] domanda rivolto al barista, tutto d’un colpo sembra un gentil’uomo ora “Si ecco a lei” presa la penna inizia a scrivere la cifra e a firmarlo, una volta staccato il foglietto lo sventola di fronte al barista che non esita ad afferrarlo rimanendo a bocca aperta per la somma “ V..Va bene signore, non ci saranno problemi” quando si dice la classe non è acqua

Eris: Mentre mantiene la presa inizia ad agitare la sinistra nel suo parlare [Peccato e chi lo sà?Infondo non ho il potere di leggerti nel pensiero] commenta con estrama eleganza per poi riprendere,mentre,tira sù con li occhi inalzando le sopracciglia sorpresa [Forse per una volta hai incredibilmente ragione..]sbatte più volte le sopracciglia [Voglio un gelato]verga verbo subito dopo,riportando lo sguardo su di lui,con fare innocente,ovvio dovrà pagare lui,è da gentil'uomini tale gesto e se vuole imparare..lo deve per forza fare. [Se io invecchio prima tu imbruttisci prima di me,sia per età che per tutte le schifezze che mangi,almeno la mia classe continuerò ad averla]conclude,accavallando le gambe,mentre lascia il pacchetto di sigarette sul tavolo,mantenendo comunque la sigaretta tra le dita,la mano destra si sposta a tenere il gomito sinistro con l'avambraccio alzato,sguardo che si sposta sul barrista,sta per riabbassare il braccio quando sente la proposta di Dem,inarca un sopracciglio diffidente [Pure i barristi sono corrotti in questa città...] sussurra appena ma il tutto cambia quando sente il suo ultimo discorso,spalanca gli occhi nel sentire "la mia donna",rimane di sasso incredula ma l'espressione cambia ancora,sopracciglia che dopo si incurvano verso il basso,adesso và in scena lei,questa gliela paga [Sà com'è,perdere un figlio ti segna,soprattutto se il tuo uomo a letto non sa farci per dartene un'altro] dice,tirando in fuori il labbro inferiore guardando fintamente triste e pucciosa il barrista [Per favore,mi porti un gelato al limone,per dimenticare questa tragedia]

Demon: Il barista stava per andarsene almeno finchè non sente le parole di Eris che attirano nuovamente la sua attenzione, e non solo la sua ma anche quella del ladro che lei ha proprio di fronte, come osa prendersi gioco di lui in quel modo? No, non era accettabile un simile affronto al suo orgoglio maschile, ha una reputazione da difendere [ Cara…non puoi certo pretendere che dia il meglio di me stesso con una donna che non funziona più come dovrebbe, a dire il vero il solo pensiero mi secca…potrebbe essere una valida causa di divorzio questa? Probabile se solo fossi sicuro che quello a ricavarne qualcosa fossi io…eh già, voi donne sposate noi ricchi imprenditori e poi ci sbaragliate al vento come stupida merce di scarto levandoci tutto il possibile dalle nostre tasche e come succede questo? Semplice portandosi a letto il giudice e il mio avvocato…o peggio ancora…uccidendo il proprio marito, peccato per te che non sono nato ieri da permetterti un simile oltraggio nei miei confronti] da dove ha tirato fuori tutta questa diplomazia? Vedendo i film molte volte si imparano cose utili, lo sguardo ritorna sul barista abbozzandogli un sorriso galante che ingannerebbe anche il diavolo in persona [Buon’uomo, porti pure l’ordinazione della signora, e magari anche qualche fazzoletto per permettermi di asciugare le sue lacrime, sarà una stronza ma la amo, e consideri quell’assengo come il conto…e la mancia…] con la mano gli fa segno di andare via e così il barman fa, lo sguardo poi punta nuovamente verso la ragazza di fronte a lui iniziando a tamburellare con le dita della mancina sul tavolino [ Principessa…mi mancava fare quasto con te] sussurra ammiccandole un altro sorrisetto beffardo, eh si la più grande coppia di truffatori era tornata in circolazione ormai

Eris: Sta...sta per farsi andare di traverso la saliva,i denti vanno a stringere il labbro inferiore cercando di trattenere una risata,l'ha offesa ma allo stesso tempo divertita,ricco imprenditore?Chi?La pulce del circo?Questa è bella, [Amore,ti ricordo che ho poco più di vent'anni,non prendere scuse del piffero,lo sappiamo tutti che a una certa età gli uomini iniziano a sentirsi inferiori però...cavolo il tuo pistolino si è ammosciato prima del tempo...]ora si rizza con la schiena mentre si volta di lato sempre con le gambe accavallate,spalla sinistra che và ad appoggiare allo schienale della sedia mentre il volto è rivolto verso di lui [Ciò da la prova,sentendo le tue parole,che sei un povero sfigato,dato che continui a provarci quando io posso permettermi giudici e avvocati mio caro...imprenditore]allunga le labbra infuori mandandogli un bacio,per poi sorridere lieve,testa che và a riportarsi alta verso il barrista,mentre socchiude gli occhi andando ad annusare l'odore della sigaretta [Mmm imprenditore...in quale vita scusami?]domanda curiosa mentre lo osserva con la coda dell'occhio,mantenendo il sorriso in volto.

Demon: Sbuffa leggermente alla sua risposta deviando lo sguardo da lei e puntantolo verso il bancone ad osservare l’altra gente che arriva [ Com’è dura accetare la realtà per te, tipico di voi donne, scaricate la colpa a noi uomini quando invece siete le prime a farvi complessi sulle vostre prestazioni sessuali…ah mia cara come si dice….la verità fa male ma dovrai farci i conti sempre prima o poi] bastardo, carogna, chi più ne ha più ne metta, di certo non si lascia offendere in quel modo, anche se dopo tutta quella scenata scoppia a ridere, gli mancava divertirsi in questo modo, con lei poi quelle scene erano degne da oscar [ Nella vita dove io sarò il nobile e tu la rozza!] afferma con sarcasmo voltandosi di sbieco verso di lei, il gatto e la volpe, bel nome per un duo,di certo sarebbero andati avanti all’infinito se il barista non fosse andato a preparare l’ordnazione,e infatti rieccolo che torna con il gelato per la ragazza, ma come si può sapere, il caro vecchio Dem non si lascia perdere l’occasione di prendre dei dolci gratis [Grazie mille] in quell’istante appena il barista lascia il gelato davanti alla ragazza e se ne ritorna al bancone, lui usa la sua solita tattica “del randagio” ovvero? Semplice fissare con insistenza la persona interessata con l’espressione di un cuccioletto che muore di fame ovvio, e la cosa di solito a lui riesce, ma chissà se Eris furba com’è abboccherà [ Vero che me ne lasci un po’?] mormora con vocetta infantile tanto per render la cosa ancora più tenera

:B): Questo è style
 
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Acamar
view post Posted on 6/9/2008, 12:40




oddeo ragazzi a che ora l'avete fatta sta ruolata? XD
 
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x.Demon.x
view post Posted on 6/9/2008, 12:43




Ieri pomeriggio XD ma l'abbiamo congelata e oggi dovremmo continuarla o.o
 
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Acamar
view post Posted on 6/9/2008, 12:51




ragassuoli, ste cose meglio di notte pero' XD
 
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Acamar
view post Posted on 7/9/2008, 15:25




Sta ancora fumacchiando il sigaro di ieri. Seduto su una panchina di una piccola piazzetta abbandonata. Annuisce al vuoto e parla. La sua sembrerebbe una conversazione a dir poco particolare; non perche’ si rivolge al vento e alle foglie gialle che si sollevano; ma perche’ sembra affrontare tematiche di politica internazionale. Occhi bassi; sguardo colpevole. [ Presidente Castro. Io sono consapevole del fatto che la sua nazione ha mantenuto una certa indipendenza dagli Stati Uniti d’America, ma gli standard di vita che proponeva erano bassi. No… aspetti] sembra piuttosto intimorito [ io non sto dicendo che lei e’ uno sporco comunista… non mi permetterei mai; sto solo gettando delle ombre su cio’ che la sua propaganda ha osato diffondere] si ritira ora; come preoccupato da un attacco [ no presidente] alza le mani, nel vuot [ chi ha mai parlato di propaganda]. Naturalmente; cerca di svignarsela anche dalle proprie visioni. Sembra sollevato ad un tratto e comincia a sorridere [ va bene presidente; la stanno chiamando… sissignore… quando vuole mi trova qui. Arrivederci]. Si abbassa il cappello sulla testa e sembra finalmente rilassarsi. In quella piazzetta al momento ci sono lui; e un barbone avvolto tra i cartoni. Non e’ una bella zona della citta; non era il posto piu’ popolare dove mettere un circo. Solleva lo sguardo; lui lo vede perfettamente. E’ sospeso in aria; sopra quei palazzi, e per salirvi vi e’ una scala fatta di nuvole. Sospira. Questo tendone gli sta dando piu’ noie che altro. Maledetto Shin; se sapesse esattamente dove beccarlo, gli pesterebbe il muso. Ah Commissario; perche’ non ha ascoltato i suoi pensieri. Volpe; perche’ non ho seguito i tuoi consigli. Un altro sospiro. L’ amica del Puffo… altro sospiro. Quella si che e’ irraggiungibile. Il vestiario e’ piu’ o meno lo stesso di ieri; se non per le collane di cuoio ed i braccialetti che sembrano pendere dalle braccia. Esattamente come un gitano. [ off// per chi non lo sapesse ancora Yamato e’ da qualche giorno che si e’ ammalato di schizofrenia. Niente paura e’ solo perche’ la player si diverte di piu’].
 
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• Tersycore )
view post Posted on 7/9/2008, 17:35




CITAZIONE
[Sà com'è,perdere un figlio ti segna,soprattutto se il tuo uomo a letto non sa farci per dartene un'altro]

Allora Ananke aveva ragione! E' davvero un indovino O.O XD
 
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147 replies since 6/8/2008, 00:52   11109 views
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